lunedì 22 dicembre 2008

La crisi del sistema delle amministrazioni democratiche

All’incirca un anno fa, Veltroni dichiarava che il PD è un partito a vocazione maggioritaria, capace cioè di vincere senza bisogno di alleanze; lunedì sera, mentre giungevano i risultati delle regionali in Abruzzo e si profilava il successo del PdL, un altro importante esponente del Partito Democratico, Giuseppe Fioroni, dichiarava soddisfatto che il PD era ancora il “primo partito della coalizione con consensi superiori al 20%”. Peccato che quel risultato, sceso a spoglio completato al 19,6%, vedeva quasi dimezzato il consenso del partito in Abruzzo rispetto alle regionali di tre anni prima, ma anche, rispetto alle politiche di pochi mesi prima.
Questi numeri, indicativi del percorso compiuto in questo primo anno della segreteria Veltroni, fanno ritornare in mente lo striscione “Veltroni Santo Subito” esposto da un militante del PdL all’indomani della vittoria di Alemanno alle comunali di Roma che ricordava i principali “successi” della segreteria dell’ex sindaco di Roma, tra cui, la caduta del governo Prodi e la vittoria del centro destra alle politiche.
Se poi l’unica a proporsi come salvatrice del PD è Alba Parietti, che ha lanciato la propria candidatura alle primarie, è evidente che il partito degli eredi del PCI di Berlinguer vive proprio un brutto momento.
Ma non basta, questo fine 2008 sta anche vedendo diverse inchieste sparse in tutta Italia che coinvolgono amministratori del Partito Democratico. Nell'attesa di conoscere gli sviluppi, si può fare una piccola considerazione. Fin dalla famosa intervista rilasciata da Berlinguer su Repubblica nel lontano 1981, la sinistra italiana ha sempre preteso di poter vantare una superiorità morale rispetto al resto del mondo e partendo da questo presupposto ha” bacchettato” gli avversari che via gli si sono presentati. Questa morale Giacobina però, finisce oggi per essere un arma a doppio taglio che colpisce chi per tanti anni se n’è servito.
Il dato politico più rilevante comunque è un altro, ovvero, la crisi di molte amministrazioni di centro sinistra. Una dopo l’altra stanno entrando in crisi le amministrazioni comunali ( dalla Roma di Veltroni a Bologna, Firenze, Napoli, Pescara ecc…) e regionali (come Abruzzo e Sardegna) che parevano essere il fiore all’occhiello del PD. Qui come altrove il sistema di potere strutturato intorno agli eredi del Partito Comunista (PDS, DS e oggi PD), si sta rilevando, non solo incapace di generare innovazione, ma sempre più lontano dalle reali istanze dei territori.
Una situazione che coinvolge anche la nostra provincia e il comune di Cremona, dove le giunte di centro sinistra si susseguono da ormai un ventennio. Ed anche da noi è ormai tempo di cambiare, perché basta vedere quello che sta facendo la Giunta in questi ultimi mesi (caos in viale Trento e Trieste, nuova ZTL, p.zza Marconi ecc…) per capire l’amministrazione del PD è in preda ad uno stato confusionale ed è incapace di dare lo slancio necessario ad una città, Cremona, che sta lentamente morendo.Le amministrative della prossima primavera saranno l’occasione giusta per mettere in moto il cambiamento e rilanciare finalmente il territorio cremonese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I rossi erano onesti perchè prendevano i soldi, tanti, dal cremlino. Anche Berlinguer li prese, tanti, ed ancora Occhetto. Poi il rubinetto si è chiuso e gli "onesti", abituati a spendere i soldi facili dei finanziamenti russi, cominciarono a sfruttare ogni altra possibilità di introito per mantenere il loro standard di spesa. Prima le Coop, poi le aziende di stato ed ora gli appalti. Loro, i rossi, sono i peggiori di tutti, ma vogliono sostenere, ancora, il loro primato morale. Buffoni e ladri